VMware vCenter Server permette la gestione centralizzata di più host ESXi e delle relative macchine virtuali. Costituisce il "centro di comando" di VMware vSphere e consente l'amministrazione dei servizi applicativi e di infrastruttura, nonché l'automazione delle attività operative quotidiane, assicurando massima visibilità su ogni aspetto dell'ambiente virtuale.
Sono disponibili due modalità per il dispiegamento di un vCenter Server:
- installazione all’interno di un sistema operativo Windows Server, su macchina fisica o virtuale;
- implementazione della vCenter Server Appliance, ossia una macchina virtuale preconfigurata basata su SUSE Linux Enterprise Server 11 (64bit).
A partire dalla versione 5, il vCenter può essere installato in più istanze collegate tra loro in modalità Linked Mode: questa modalità consente di effettuare il login ad una sola istanza, con la possibilità di gestire l’inventario di tutti i vCenter Server in Linked Mode. Con il Linked Mode, sono possibili le attività seguenti:
- accesso simultaneo a tutti i vCenter per i quali sono valide le credenziali;
- ricerca degli oggetti sull’inventario di tutti i vCenter;
- visione di un unico inventario che raggruppa gli oggetti di tutti i vCenter.
Una singola istanza di VMware vCenter Server supporta sino ad un massimo di 1000 host ESXi, sino a 15000 macchine virtuali registrate e sino a 10.000 macchine virtuali accese contemporaneamente. Nell’elenco seguente sono indicate le configurazioni massime di vCenter Server 5.1.
- Numero di host per vCenter Server: 1000
- Macchine virtuali in esecuzione (powered‐on) per vCenter Server: 10000
- Macchine virtuali registrate per vCenter Server: 15000
- vCenter Server in Linked Mode: 10
- Numero di host all’interno di una configurazione Linked Mode: 3000
- Macchine virtuali in esecuzione (powered‐on) all’interno di una configurazione Linked Mode: 30000
- Macchine virtuali registrate all’interno di una configurazione Linked Mode: 50000
- Connessioni di vSphere Client concorrenti: 100
- Numero di host per datacenter: 500
- Indirizzi MAC per vCenter Server (con OUI di default VMware) 65536
- Dispositivi USB connessi per vSphere Client: 20
- Autenticazioni per secondo (media): 30
Installazione del vCenter Server su Windows
Il vCenter Server, nella sua versione per sistemi Windows, può essere installato sia su macchina fisica che su macchina virtuale. L’installazione su macchina virtuale consente al vCenter di sfruttare tutti i servizi di alta disponibilità offerti da VMware vSphere e non rende necessario l’uso di un server dedicato. Inoltre, tramite vMotion e Storage vMotion è possibile migrare a caldo il vCenter da un host all’altro e da un datastore all’altro.
I sistemi Windows sui quali è possibile installare vCenter Server sono i seguenti:
- Microsoft Windows Server 2003 Standard, Enterprise o Datacenter
- Microsoft Windows Server 2003 Standard, Enterprise o Datacenter R2
- Microsoft Windows Server 2008 Standard, Enterprise o Datacenter
- Microsoft Windows Server 2008 Standard, Enterprise o Datacenter R2
In ogni caso il sistema Windows non può essere un domain controller di Active Directory. I requisiti hardware per l’installazione di vCenter Server, sia su macchina fisica che virtuale, sono i seguenti:
Hardware |
Requisiti minimi |
Processore |
2 CPU a 64 bit oppure una CPU 64 bit dual core, AMD o Intel. Velocità del processore 2.0Ghz. |
Memoria |
Se il vCenter Server è installato su una macchina che non ospita vCenter Single Sign-On e vCenter Inventory Service, sono sufficienti 4 GB di RAM. Se sulla stessa macchina sono installati il vCenter Server, il vCenter Single Sign-On e il vCenter Inventory Service, sono consigliati 10 GB di RAM. |
Spazio disco |
Se il vCenter Server è installato su una macchina che non ospita vCenter Single Sign-On e vCenter Inventory Service, sono sufficienti 4 GB di spazio libero su disco. Se sulla stessa macchina sono installati il vCenter Server, il vCenter Single Sign-On e il vCenter Inventory Service, sono consigliati almeno 60 GB di spazio libero su disco. |
Dimensioni DB |
Calcolare circa 300Mb ogni 50VM |
Networking |
Raccomandata connessione 1Gbit |
Per la gestione e l’organizzazione dei dati, vCenter Server richiede l’uso di un database. Per installazioni di dimensioni contenute, ovvero sino ad un massimo di 5 host ESXi e 50 macchine virtuali, è possibile utilizzare Microsoft SQL Server 2008 R2 Express incluso nel pacchetto di installazione. Per ambienti più estesi, sono supportati i seguenti database:
- IBM DB2
- SQL Server 2005
- SQL Server 2008
- Oracle 10g
- Oracle 11g
VMware vCenter Installer
L’installer di VMware vCenter Server 5.1 può essere scaricato dalla pagina di downlad di VMware, all’indirizzo http://www.vmware.com/support/.
L’installer rende possibile una procedura di distribuzione semplificata, chiamata Simple Install, che permette di installare vCenter Single Sign On, Inventory Service e vCenter Server in un solo passaggio. In ogni caso, la procedura di installazione prevede i passaggi seguenti:
- Installazione di vCenter Single Sign On - è il nuovo sistema di autenticazione di vSphere 5.1. Garantisce elevata sicurezza all’intera infrastruttura, consentendo a tutti i componenti di vSphere di comunicare tra loro attraverso lo scambio sicuro di un token (token exchange mechanism).
- Installazione di vCenter Inventory Service – questo servizio memorizza i dati di inventario per consentirne la ricerca attraverso più istanze di vCenter Server quando configurati in Linked Mode.
- Installazione di vCenter Server.
Installazione di vCenter Single Sign On
- Seguire le istruzioni proposte dalla procedura guidata, scegliendo la lingua ed accettando gli accordi di licenza. Questo vale sia optando per la procedura Simple Install, sia installando i vari servizi singolarmanete.
- Impostare una password per l’account administrator di vCenter Single Sign On. La password deve essere superiore a otto caratteri, deve includere almeno un carattere maiuscolo, un numero e un carattere speciale.
- Selezionare un database: l’installazione di un’istanza locale di Microsoft SQL Server 2008 R2 Express è la scelta più indicata per architetture sino a 5 host ESXi e sino a 50 macchine virtuali.
- Inserire l’indirizzo IP di Windows o il nome host complete nel campo “Fully Qualified Domain or IP address” e andare Avanti.
- Si consiglia di non modificare la posizione di default della directory di installazione.
- Andare Avanti e impostare la porta HTTS. Si consiglia di non modificare i valori di default.
Installazione di vCenter Inventory Service
Avviare l’installazione, oppure attendere che la procedura Simple Install porti a termine l’installazione. Non sono richieste configurazioni particolari.
Installazione di vCenter Server
- Avviare l’installazione, oppure attendere che la procedura Simple Install faccia partire l’installazione. Impostare la chiave di licenza nel campo apposito, o lasciarlo vuoto se si vuole procedere con la valutazione del prodotto (per 60 giorni), quindi andare avanti. In ogni caso è possibile impostare successivamente una chiave valida.
- Scegliere il tipo di database. La scelta di un’istanza di Microsoft SQL Server 2008 Express è consigliata per architetture sino a 5 host ESXi e sino a 50 macchine virtuali.
- Lasciare abilitata la voce “Use SYSTEM Account”, quindi andare avanti. L’account amministratore del vCenter coincide con l’account amministratore di Windows Server.
- Si consiglia di lasciare le porte con la loro configurazione predefinita. Andare avanti.
- Selezionare la dimensione dell’infrastruttura virtuale e andare avanti.
- Rivedere le impostazioni e fare clic su Install.
- Terminata l’installazione, fare clic su Finish.
vCenter Support Tools
L’installer del vCenter Server consente l’installazione di diversi componenti aggiuntivi, raggruppati sotto il nome di vCenter Support Tools.
vSphere ESXi Dump Collector
Un core dump è la cattura dello stato di memoria di un host, prima di un blocco operativo. In maniera predefinita, un core dump è salvato nel disco locale dell’host. ESXi Dump Collector è utilizzato per salvare i dump in una destinazione in rete, consentendo di centralizzare tutti i dump su un unico punto e agevolando il lavoro di debug successivo al blocco dell’host.
vSphere Syslog Collector
Syslog Collector permette la raccolta dei log dei vari host ESXi centralizzandola attraverso la rete. E’ un tool che risulta molto utile con gli host diskless, cioè privi di hard disk, dove il boot viene effettuato tramite chiavetta USB o utilizzando la funzione di Auto-Deploy.
vSphere Auto Deploy
Auto Deploy consente di portare a termine la distribuzione di host ESXi in pochi minuti e "in tempo reale”. Può essere installato come parte del vCenter Server, come modulo standalone su una macchina Windows oppure utilizzato tramite vCenter Server Appliance, sui cui è integrato in modo nativo). Una volta in esecuzione, crea le immagini per gli aggiornamenti, eliminando la necessità di installare patch e programmare finestre temporali per questo tipo di operazioni.
Con Auto Deploy è possibile specificare l’immagine da installare e i profili host da rendere disponibili con l’immagine; si può indicare inoltre la cartella o il cluster in cui collocare ogni host. Auto Deploy utilizza un’infrastruttura di rete basata su protocollo PXE per personalizzare gli host sin dalla loro accensione.
L’Auto Deploy è una modalitò di provisioning degli host ESXi alternativa all’installazione classica: gli host eseguono il boot attraverso la rete, contattano l’Auto Deploy Server e ricevono l’immagine ESXi da caricare in memoria RAM: l’Auto Deploy Server a questo punto usa gli Host Profiles per la configurazione degli host. Per creare le immagini, si utilizza il tool Image Builder da riga di comando, mentre i profili host sono gestibili tramite vSphere Client.
vSphere Authentication Proxy
Permette agli host ESXi di collegarsi a un dominio senza l’utilizzo di credenziali Active Directory. Il tool aumenta la sicurezza degli host che si avviano in modalità PXE e degli host distribuiti tramite Auto Deploy, eliminando la necessità di memorizzare credenziali Active Directory nella configurazione degli host.
Installazione di vCenter Server versione Appliance
L’appliance virtuale vCenter Server è stata creata da VMware a partire dalla versione 5 di vSphere. E’ stata pensata per liberare l’utente finale dall’obbligo di destinare una licenza di Windows Server al vCenter, e per rendere veloce e snella l’implementazione di un’istanza di vCenter Server, soprattutto per infrastrutture medio-piccole.
Le caratteristiche minime richieste per l’appliance sono:
Spazio disco libero sull’host ESXi |
Minimo 7GB, massimo 80GB |
Memoria da assegnare alla macchina virtuale |
● Per un massimo di 10 hosts ESXi oppure un massimo di 100 virtual machines: 4GB. ● Per un massimo di 100 hosts ESXi oppure un massimo di 1000 virtual machines: 8GB. ● Per un massimo di 400 hosts ESXi oppure un massimo di 4000 virtual machines: 13GB. ● Per un più di 400 hosts ESXi o più di 4000 virtual machines: 17GB. |
Processore |
2 vCPU |
vCenter Server Appliance non supporta database MSSQL o IBM DB2 e non supporta configurazioni in Linked Mode.
Importazione e configurazione dell’Appliance
Il deploy è simile a quello previsto per qualunque Virtual Appliance. Si scarica l’appliance (file VMDK e OVF) dal sito di VMware, e si procede con l’importazione. Per l’importazione, collegarsi con vSphere Client all’host ESXi su cui eseguire il deploy, quindi andare su File > Deploy OVF Template. Indicare la posizione del file .ovf e procedere come suggerito dalla procedura guidata.
Terminata l’operazione di deploy, i passi da compiere sono i seguenti:
1. Dalla console, configurare i parametri di rete e impostare il fuso orario. |
2. Accedere con un browser web all’indirizzo di configurazione https://ip_appliance:5480 ed eseguire il login (le credenziali di default sono root / vmware). |
3. Dopo aver accettato le condizioni di licenza, procedere con la configurazione iniziale ed impostare il database. Il database interno (embedded) è di tipo DB2 Express. L’alternativa è quella di utilizzare un database Oracle esterno.
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4. Il passo successivo prevede la configurazione del Single Signe-On Server e del relativo database. |
5. Opzionalmente può essere configurata l’integrazione con un dominio Active Directory. |
6. Tramite i vari tab presenti nell’interfaccia web, si possono configurare le porte HTTPS/HTTPS di ascolto, la password dell’account root, le impostazioni di rete, e si può spegnere o riavviare la virtual appliance. |